Le tecnologie assistive per le persone con disabilità

Il Sicet Palermo Trapani ha partecipato oggi all’ottava edizione dell’”Helpmeeting”, che si è tenuto per la prima volta in Sicilia, e che per la prima volta ha visto la presenza del Sindacato a un evento dedicato al mondo delle tecnologie assistive digitali per l’inclusione.

Una occasione eccezionale per affermare il ruolo di intermediazione sociale del sindacato in un contesto caratterizzato da un bisogno diffuso e da una risposta estremamente rarefatta da parte dell’interlocutore istituzionale.

Questa l’impostazione dell’intervento fatto da Daniela Canella, Segretaria Organizzativa del Sicet Palermo Trapani, che ha ben argomentato, a una platea di professionisti del settore, di medici, insegnanti di sostegno e familiari, un intervento fatto da sindacalista e da cargiver, che condivide quindi da entrambe le prospettive tutte le problematiche connesse al mondo della disabilità.

 

Un intervento nel quale è stato rappresentato il livello di supporto che si può dare per rispondere al bisogno, un intervento fatto all’interno di un evento dedicato agli strumenti operativi disponibili per assicurare inclusione vera a chi ha bisogno e nel quale è stato chiaramente affermato il ruolo che può avere il sindacato nell’essere “ponte” fra chi chiede e chi deve dare risposte.

 

Daniela ha parlato dei diritti negati a chi non è normodotato, delle barriere che affronta quotidianamente chi deve risolvere i problemi di altri, dell’esigenza di un diverso approccio all’ascolto di questi bisogni e della creazione di spazi e opportunità per le famiglie che vivono questa condizione. 

Lo ha fatto in un contesto, come quello delle tecnologie assistive evolute, che appare ancora estremamente lontano dal nostro orizzonte e che invece rappresenta una reale opportunità di inclusione.

Opportunità, come per altro ben rappresentato nel suo intervento anche dall’Assessore alle attività sociali del Comune di Palermo, Mimma Calabrò, che costituisce la nuova frontiera dell’assistenza.

Ma a parere del Sicet la realtà, soprattutto nei nostri territori, è ancora quella di una enorme disponibilità di parole e (più raramente) buone intenzioni,  senza che si riesca a rendere reale una azione di concreto aiuto alla risoluzione dei problemi immediati di tante famiglie.

E questa è la sfida che il Sicet raccoglie, tentando percorsi nuovi, diversi dai soliti, per fare intermediazione sociale, per rappresentare diritti, per tutelare fragilità, per assistere chi ha bisogno nell’affrontare “materialmente” una quotidianità che tende a escludere.