Anche una data può essere un simbolo, e assumere l’importanza di rappresentare qualcosa.
Il 23 maggio lo è, è la data simbolo in cui si commemorano le vittime di tutte le mafie e, in particolare, le vittime delle stragi mafiose di Capaci e di via D’Amelio, in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte.
E’ una ricorrenza nazionale che dal 2002 celebra la “giornata della legalità”.
Come un simbolo è “l’albero Falcone”, ( https://www.sicetpalermotrapani.it/23-maggio-2024-il-sicet-palermo-trapani-sotto-lalbero-falcone/ ) la pianta sotto e attorno alla quale ci si raduna, il 23 maggio di ogni anno, per continuare a far vedere che si crede in una terra libera dalla violenza e dall’ingiustizia.
Anche quest’anno il SICET era presente per affermarlo, con la CISL, con gli studenti giunti da tutto il paese e con la città.
In una città che, come ha detto oggi Maria Falcone « non è libera, c’è molto da fare » serve, come diceva Paolo Borsellino, un movimento culturale e morale che deve interessare tutti i cittadini, specialmente le giovani generazioni, le più adatte, “a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità”.